Carbon Capture, nuove strategie per l'Italia
- Staff
- 6 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Una sfida aperta
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha pubblicato lo Studio CCUS, un documento strategico che traccia le linee guida per lo sviluppo in Italia della filiera di cattura, utilizzo e stoccaggio della CO₂ (Carbon Capture, Utilization and Storage), una delle tecnologie chiave per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Che cos’è la CCUS
La CCUS consente di intercettare l’anidride carbonica prodotta dai processi industriali e dal settore energetico, per poi riutilizzarla o immagazzinarla in modo permanente in siti geologici sicuri. Si tratta di una leva indispensabile per ridurre le emissioni nei cosiddetti settori Hard to Abate — come acciaio, cemento, chimica, termoelettrico e waste-to-energy — dove le alternative tecnologiche sono ancora limitate.
Lo Studio, previsto dal DL 181/2023, è frutto di un ampio lavoro di coordinamento condotto dal MASE insieme a istituzioni, enti di ricerca, imprese e università. L’obiettivo è costruire un quadro normativo, tecnico ed economico che renda possibile l’avvio di una vera e propria filiera nazionale della CO₂.
In Europa e in Italia
A livello europeo, la CCUS è al centro delle più recenti strategie comunitarie: il Net Zero Industry Act e la Industrial Carbon Management Strategy fissano obiettivi ambiziosi, tra cui una capacità di stoccaggio di 50 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno entro il 2030. L’Unione Europea punta inoltre a creare un mercato unico del carbonio catturato, con regole comuni e infrastrutture condivise per il trasporto e lo stoccaggio.
Per l’Italia, lo Studio MASE individua la necessità di:
definire una governance nazionale chiara e coordinata;
stabilire regole tecniche e tariffarie per il trasporto della CO₂;
introdurre meccanismi di supporto economico, come i Carbon Contracts for Difference;
sfruttare i fondi europei (Innovation Fund, Connecting Europe Facility, BEI) per sostenere i primi progetti industriali.
Il messaggio è chiaro: la CCUS non è più una prospettiva futuristica, ma una condizione essenziale per la competitività e la sostenibilità del sistema produttivo italiano.Con una strategia coerente e una normativa dedicata, l’Italia può diventare protagonista di una nuova economia del carbonio, in grado di coniugare transizione energetica, innovazione e sviluppo industriale sostenibile.




Commenti